"SOUNDWORD"

- Trasforma le parole in musica -

Ideato da G. Mancuso e realizzato da P. Magillo

Copyright mondiale - Tutti i diritti riservati




Considerazioni generali

Ci scusiamo innanzi tutto con i veri specialisti del settore - Docenti e Insegnanti di Musica - che hanno prima dovuto studiare e poi mettere in pratica importantissime e complicate regole riguardanti l'Armonia, cioè l'arte della combinazione e dell'incatenamento dei suoni simultanei, al fine di permettere ai loro allievi una totale comprensione, con conseguente corretta applicazione delle strutture musicali.

Chiediamo scusa anche a coloro che, nel corso dei secoli, hanno lavorato duramente per trovare il tessuto adatto a schemi musicali che potessero divenire parametri "quasi" fissi in modo da dare una regolamentazione, almeno per quanto riguarda il Mondo Occidentale, al concetto di "Musica quale arte dei suoni".

Questo programma non ha né l'intenzione né la volontà di inserirsi come una panacea omni comprensiva in un quadro ormai ben definito e stabilizzato.

Il nostro scopo è solo quello di aiutare chi, pur essendo digiuno o quasi di nozioni musicali, desideri avvicinarsi a questo meraviglioso mondo sonoro creando, in modo forse atipico, ma sicuramente molto personale, una "propria" musica.

Macchiavelli diceva che il fine giustifica i mezzi...

Antefatto

Era uno di quei pomeriggi bui ed uggiosi in cui solo un rumore lontano di tuono, foriero di brutto tempo incombente, scuoteva di tanto in tanto il silenzio.

In attesa del diluvio (o di qualcosa di molto simile), l'unico rumore familiare era quello prodotto da un cervello in eruzione.

"Possibile - si domandava la proprietaria di quel cervello - che io non riesca, nonostante i miei studi musicali, a creare un insieme qualsiasi di suoni che possa essere definito musica a tutti gli effetti?"

Era questo il dilemma in cui si stava dibattendo quando, ritornando col pensiero ad un racconto di fantascienza appena scritto, incominciò a domandarsi, cautamente:

"Se fosse musica, che tipo di musica sarebbe ?"

La risposta, scaturita dal profondo di una sensazione fu:

"Una musica oltre la musica !"

Da lì ebbe inizio un profondo conflitto fra Ragione e Creatività.

La Ragione avrebbe infatti addotto argomentazioni serie, o quanto meno seriose.

Prima fra tutte che, di Armonia, la persona in questione non sapeva assolutamente nulla.

Lei aveva soltanto imparato a leggere la musica e a riprodurne il suono su di un pianoforte, non a comporre dei brani.

La Creatività invece offrì la proposta, quasi goliardica, di una pura e semplice sfida.

"E se provassi a trasformare le parole in suoni?"

Così iniziò a pensare e a scrivere, facendo grafici, cancellando e modificando elaborati tracciati, schemi e quant'altro possa essere detto.

Infine, con il suo manoscritto sufficientemente leggibile si rivolse ad un'amica, docente di informatica, cercando di coinvolgerla in questo gioco/sfida.

Il fatto strano è che vi riuscì tanto bene che il risultato di questo immane sforzo è "SOUNDWORD"!

Sommario

"Soundword" è un programma innovativo che permette a chiunque lo desideri la generazione automatica di brani musicali partendo da un testo scritto.

In questa breve relazione descriveremo l'idea di base circa il suo funzionamento.

Elencheremo una serie di possibili applicazioni pratiche, valide e interessanti.

Prospetteremo, infine, quali riteniamo possano essere i raffinamenti e le estensioni del programma.

Introduzione

"Soundword" è un programma che consente di produrre brani musicali in modo completamente automatico a partire da un testo composto in qualsiasi lingua le cui parole si scrivano utilizzando un insieme finito di simboli.

Non si tratta di trasformare in musica il testo assegnato, bensì di utilizzare le sequenze di simboli che lo compongono, cioè le parole, per generare un tipo particolare di successioni di suoni.

La musica prodotta da "Soundword", chiamata "Metamusic", segue infatti solo parzialmente i tradizionali canoni usati da secoli in Occidente per la composizione musicale, ma risulta, nonostante ciò, gradevole all'ascolto.

Lo strumento che fornisce il suono è il pianoforte, in quanto è l'ideale per un tale scopo.

Suona bene, non presenta disparità sgradevoli, offre la maggiore disponibilità di registri e dinamiche. In pratica è quasi senza difetti.

I brani musicali vengono letti in chiave di Sol (detta anche chiave di Violino) (fig. 1) e si possono

riprodurre sul pianoforte o su di una tastiera (parte centrale), utilizzando la mano destra (fig. 2).

Sono strutturati in regolari battute della durata di 4/4, tempo utilizzato in quanto permette più agevolmente di inserire nella battuta stessa, cioè nello spazio più o meno grande del rigo occupato da segni musicali un maggior numero di note (fig. 3).

Se noi consideriamo la tastiera del pianoforte visualizziamo sulla stessa sette tasti bianchi e cinque tasti neri. Questo insieme permette di ottenere dodici semi-toni.

All'inizio del brano non vengono indicate le "alterazioni" (diesis, bemolle), cioè quei segni codificati che servono a modificare le note all'interno del pezzo, facendole diventare semi-toni perché, non sapendo quale sarà il risultato derivante dalla frase inserita, solo alla fine della lettura del brano musicale un esperto potrà dire è in "do maggiore" (nessuna alterazione) oppure è in "mi maggiore" (quattro alterazioni corrispondenti alle note fa, do, sol, re), od altro.

Come "alterazione" nel programma è stato al momento considerato soltanto il diesis che viene indicato regolarmente alla sinistra di ogni nota interessata, sempre e soltanto all'interno della battuta stessa (fig. 4).

Per quanto concerne la differenza fra diesis e bemolle si procede, in pratica, come segue:

Ne consegue che, pur chiamata in due modi diversi, viene suonata la stessa nota (fig. 5).

Per maggior comodità del fruitore del programma abbiamo quindi deciso di utilizzare, per il momento, solo una delle due alterazioni, cioè il diesis.

Nel programma non sono indicate le pause, cioè i segni che servono ad indicare un valore di silenzio corrispondente al valore di ogni singola nota, né altri artifizi quali il punto di aumentazione, che posto a destra della nota ne aumenta il valore della metà, la corona, ecc.

Ciò perché le parole non hanno né pause, né trascinamenti di suono.

Un generatore automatico di musica

"Soundword" trasforma ogni parola in una battuta musicale della durata di 4/4.

Ciascuna lettera che compone la parola dà luogo ad una nota all'interno della battuta stessa.

Qualunque parola, a prescindere dal numero delle lettere di cui è composta, produce sempre una battuta di 4/4.

Ne consegue che parole più lunghe producono battute con molte note brevi, mentre parole più corte producono battute con poche note di maggior durata.

Le durate ammissibili per le note isolate sono 4/4, 2/4, 1/4, 1/8.

Sono inoltre ammesse coppie e quartine di note della durata complessiva di 1/4 e 1/8.

In aggiunta a ciò nel programma viene anche utilizzato il sofisma delle note sovrabbondanti (fig. 6) cioè le figure che, unite in gruppo, oltrepassano il numero stabilito dal tempo.

Alcuni esempi:

Usando in italiano la parola "a" (preposizione) si produce una battuta con una sola nota di 4/4; la parola "io" produce una battuta con due note da 2/4 ciascuna, mentre la parola "sperimentazione" produce una battuta contenente quindici note, la somma della durata delle quali è 4/4.

Nel caso di parole più lunghe di due lettere, la ripartizione della durata totale (4/4) fra le singole note non è univocamente determinata.

Se una parola è composta da tre lettere (es. "per"), la durata di 4/4 si può ottenere assegnando alle tre note, nell'ordine, la durata di 2/4, 1/4, 1/4, oppure 1/4, 2/4, 1/4, oppure 1/4, 1/4, 2/4 (fig.7).

Fig. 7

Con l'aumentare della lunghezza della parola non sempre il numero di combinazioni esplode geometricamente.

Per quattro lettere (es. "alla") si ha solo una combinazione (4 note da 1/4 ognuna).

Per sei lettere (es. "ambire") si hanno cinque combinazioni, mentre per sette lettere il numero assoluto di combinazioni è diciotto...

"Soundword" dà un elemento di imprevedibilità (o di "creatività") alla traduzione, scegliendo in modo autonomo la distribuzione della durata delle note in una battuta.

Oltre alla durata della nota originata dalla traduzione di un simbolo (lettera), occorre definire anche il nome di tale nota, che può essere una fra le dodici previste, (fig. 8).

Per questo aspetto, "Soundword" è parametrico, e prevede come parametro di configurazione una tabella di traduzione che associa una nota ad ogni simbolo dell'alfabeto nel quale è scritto il testo da tradurre.

Questa associazione può avvenire in molti modi. Noi abbiamo utilizzato per il nostro programma quella che, in un ampio gruppo di molte possibilità, è stata ritenuta la più gradevolmente idonea.

Inversione del processo di traduzione

"Soundword" è in grado di funzionare anche in senso inverso.

A partire da un brano musicale indicato, che deve essere composto da battute della durata di 4/4, può produrre un testo con "parole" costruite sui simboli di un alfabeto assegnato.

Ciascuna battuta del brano musicale produce una parola con tante lettere quante sono le note della battuta, dove la lettera corrispondente ad ogni nota è determinata applicando all'inverso la tabella di traduzione.

Esempio: la nota "do" può essere trasformata nella lettera "a" se la tabella di traduzione prevede che ad "a" corrisponda "do".

Le parole ottenute, ovviamente, non sono in generale parole esistenti nella lingua sul cui alfabeto è definita la tabella di traduzione.

Questo è vero non solo per un brano musicale qualsiasi, ma anche per un brano musicale ottenuto applicando "Soundword" stesso ad un testo.

Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, infatti, non è vero che ritraducendo il brano musicale si riottenga lo stesso testo di partenza, anche se la tabella di traduzione usata è la stessa.

Il motivo di questa anomalia è che vi sono solo dodici note, mentre in generale l'alfabeto di una lingua è composto da più di dodici lettere (ventuno nella lingua italiana).

Pensate che nella lingua cinese vi sono dai 3.000 ai 5.000 ideogrammi a seconda del grado di cultura dell'individuo...

Quindi, se la tabella di traduzione attribuisce univocamente una nota a ciascuna lettera, viceversa la stessa nota può essere attribuita a più lettere.

Dunque la traduzione all'indietro da nota a lettera non è univocamente determinata.

Questo elemento fa sì che, ritraducendo un brano musicale che è stato ottenuto da un testo, non si riottenga lo stesso testo di partenza, ma un testo in cui certe lettere sono state scambiate con altre.

Ad esempio, dopo aver tradotto in musica la frase "Il piccolo e sperduto pianeta", ritraducendo in parole il brano risultante, è possibile ottenere come risultato: "ky bjqqoyo e ebsdruta bkonefo." un linguaggio totalmente nuovo e originale.

Un brano musicale prodotto da "Soundword" da una frase di senso compiuto può essere visto come una codifica crittografata, dalla quale è possibile decodificare una versione "perturbata" della frase originale.

"Soundword" prevede la possibilità di associare ad un brano musicale una sequenza di codici-guida per forzare la scelta della lettera durante la ritraduzione di ciascuna nota.

Questa sequenza di codici è generata da "Soundword" stesso nel momento in cui il testo viene tradotto in musica, ed è indispensabile al fine di recuperare lo stesso testo mediante ritraduzione della musica.

Applicazioni

Le applicazioni di "Soundword" sono molteplici, spaziando nella sfera del tempo libero, della didattica e della comunicazione.

Riportiamo alcuni esempi.

Tempo libero

Un aspirante compositore dilettante può facilmente ottenere una prima grezza melodia tramite "Soundword" e poi ritoccarla manualmente a suo piacimento, grazie alle indicazioni fornitegli dal programma.

Un compositore esperto, può invece rintracciare, nel tessuto grezzo di suoni ottenuto, modificandolo con precise regole armoniche, un brano musicale che potrebbe dar origine ad una canzone o ad uno spartito, perché a volte sentendo semplicemente un inizio di melodia si possono trovare spunti validi per svilupparla in modo gradevole.

Didattica

"Soundword" può essere usato come mezzo ludico per avvicinare i bambini alla musica e alla scrittura musicale, facendo scoprire attraverso il gioco l'analogia fra la struttura di una frase espressa con un linguaggio naturale (parole, lettere) e la struttura di un brano musicale (battute, note).

Può essere utile anche per avvicinare i ragazzi ad altri tipi di linguaggi (espressioni matematiche, ecc.) mediante il gioco stesso.

L'abbinamento parola-suono, matematica-suono permette di sdrammatizzare e a volte anche rimuovere preconcetti embrionali di rifiuto nel bambino.

Inoltre questi, utilizzando il computer, si abitua a servirsi degli strumenti tecnici più avanzati.

È interessante anche vedere come lingue diverse producano musiche con caratteristiche diverse (e questo potrebbe aumentare l'interesse per lo studio delle lingue straniere).

Ad esempio, la differente lunghezza media delle parole (confrontando testi in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e portoghese) fa sì che le melodie risultanti abbiano un andamento diverso.

Considerazioni analoghe si possono fare riguardo alla prevalenza di certe lettere rispetto ad altre nelle parole di una particolare lingua rispetto ad un'altra.

Questo potrebbe anche aprire nuovi spiragli di interesse in chi studia o insegna la filologia.

Comunicazione

"Soundword" può essere usato per trasmettere messaggi all'interno di un pezzo musicale, proprio come faceva J.S. Bach che nelle sue musiche inseriva messaggi numerici quali la sua data di nascita ed altre importanti indicazioni sulla sua attività.

Per il popolo dei computers è sufficiente che il mittente ed il ricevente abbiano la stessa configurazione di "Soundword" e che assieme alla musica venga trasmessa anche la sequenza di codici-guida per rendere univoca la traduzione inversa.

Sviluppi futuri

L'idea di base usata in "Soundword" si presta a molti raffinamenti, varianti ed estensioni.

Forniamo un breve elenco di possibilità.

Raffinamenti nella ritraduzione da musica a testo

Si è detto che, ritraducendo un brano musicale creato da "Soundword" a partire da una frase, non si ottiene in generale la stessa frase, a meno di non ricorrere ad una sequenza di codici-guida.

Questo a causa della non univocità della riconversione da nota musicale a lettera dell'alfabeto.

I codici-guida tuttavia sono una soluzione non completamente soddisfacente perché costituiscono una sovrastruttura estranea al brano musicale.

Una possibile migliore soluzione è far ricorso ad un dizionario della lingua in cui si assume che sia composto il testo.

Data una battuta musicale, "Soundword" esaminerà tutte le possibili sequenze di lettere generabili da quella battuta, tenendo conto di tutte le possibili traduzioni inverse delle note presenti.

Aggiunte ed estensioni

"Soundword" non prevede le pause, intese come momenti di non-suono nel brano musicale, in quanto le lettere di una parola riempiono totalmente la battuta corrispondente.

Tuttavia si può aggiungere la possibilità di inserire pause di varia lunghezza a seconda della punteggiatura del testo.

Anche il tempo considerato (4/4) è stato scelto per la sua praticità.

È naturalmente possibile applicare la stessa idea a tutti gli altri tempi comunemente utilizzati considerando l'ampia scelta nella durata di ogni singola nota: 4/4, 2/4, 1/4, 1/8, 1/16, 1/32, 1/64 (fig. 9).

Sulla stessa idea di base di "Soundword", si può definire una traduzione che non lavori lettera per lettera bensì sillaba per sillaba, generando quindi una nota per ogni sillaba.

Questo ragionamento si estende a metriche di tipo quantitativo (come per esempio la metrica latina).

Nel caso di un testo scritto in poesia, si può assumere come elemento di base il verso anziché la parola singola, assegnando quindi ad ogni verso una durata prefissata.

Si può inoltre, lasciando una battuta vuota, dare l'indicazione della "pausa poetica" cui, nel leggere il testo, si prende ampiamente respiro, in modo da enfatizzare la frase.

L'aggiunta della parte sinistra (accordi), cioè l'emissione simultanea di più note che si possano sempre ricostituire allo stato di terze sovrapposte offrirebbe un maggiore e più completo impatto sonoro.

Questo programma è coperto da copyright mondiale. Tutti i diritti sono riservati.